Il nostro secondo cervello
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di Felix B. Lecce
E se la chiave di stress, ansia e tensione fosse nella pancia? "Nella pancia, infatti, si trova un vero e proprio secondo cervello, con importanti funzioni che si riflettono sull'intero organismo". Ne è convinto Michael Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University, che ha presentato tempo fa a Milano la sua teoria dei due cervelli.
"Un'idea che poggia su solide basi scientifiche - spiega l'esperto americano - Basti pensare che l'intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, funziona in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l'intestino è la sede di un secondo cervello". Molte persone segnalano stipsi in occasione di cambiamenti improvvisi. Oppure diarrea in situazioni di forte stress.
"A lungo l'intestino è stato considerato una struttura periferica, deputata a svolgere funzioni marginali. Ma la scoperta di attività che implicano un coordinamento a livello emozionale e immunologico ha rivoluzionato questo pensiero - spiega Umberto Solimene dell'Università di Milano, direttore del centro collaboratore OMS per la medicina tradizionale. Nella pancia troviamo infatti tessuto neuronale autonomo". "E non a caso le cellule dell'intestino (gli "enterocromaffini" n.d.r.) - aggiunge Gershon - producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere". L'intestino rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni o colori. E a input interni: emozioni e abitudini. "Insomma questo neurotrasmettitore è come un direttore d'orchestra, che manovra le leve del movimento intestinale", dice il ricercatore americano, autore di un best seller su 'The Second Brain'. Insomma, un computer operoso e sofisticato. costituito da un'intricatissima matassa di neuroni (centinaia di milioni) e di cavi nervosi. Che è capace di governare in piena autonomia le delicate funzioni della complessa macchina digestiva.
Il professor Gershon ha dedicato trent'anni allo studio di questo "cervello enterico" e dei suoi rapporti con quello pensante, riversando in un best seller, dal titolo "The Second Brain", gli intrigantissimi risultati ottenuti.
Studi su cavie geneticamente modificate, ma anche in vitro, "hanno dimostrato l'esistenza di un asse pancia-testa". Per Gershon è la prima a dominare, almeno in certi campi. "La quantità di messaggi che il cervello “intestinale” invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale", sostiene il ricercatore. Per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere.
"Quanti - dice - hanno sperimentato la sensazione delle 'farfalle nello stomaco' durante una conversazione stressante o un esame?". È solo un esempio delle emozioni 'della pancia', come nausea, paura, ma anche dolore e angoscia. "Il sistema nervoso enterico comunica con quello centrale. E quando l'intestino 'soffre', ad esempio per la sindrome del colon irritabile, la persona ne risente anche a livello psichico".
Dunque stress e ansia gravano sull'intestino e ne alterano il funzionamento. Ma è vero anche il contrario: dieta e disordini intestinali sono collegati spesso a variazioni dell'umore.
Insomma, a quanto pare, nella pancia abbiamo un cervello “enterico” che assimila e digerisce oltre al cibo, anche informazioni ed emozioni che provengono dal mondo circostante!
Nel dubbio meglio prendersi comunque maggior cura dell’apparato digerente e in particolare dell’intestino, vi pare?